personal projects

Mio Padre

Dal 2014 al 2024

Questa è una raccolta immagini, un progetto, qualcosa, su mio padre. Il motivo principale per cui ho fotografato e fotografo mio padre, e motivo di tale raccolta e progetto, è perché molto semplicemente non ho mai fotografato mia mamma, neanche per sbaglio e neanche nelle foto che facevo da piccolo in gita. E’ una ferita che mi accompagnerà sempre, presumo, e non a caso raramente faccio foto “allegre”, a meno che il momento ripreso non lo sia di suo. Ho optato per il bianco e nero, perché lo prediligo, mi piace, e, come alcuni maestri, per me, per il mio modo di fotografare, che è molto opinabile, riesce a distrarmi meno dal senso rispetto alle foto a colori (ovviamente dipende da che tipo di foto a colori), lo reputo più evocativo, emozionale. Fotografando mio padre ho cercato di carpirne l’essenza, cosa non facile, visto che, anche se può non sembrare, è molto restio nel farsi fotografare; come dargli torto d’altronde, di solito spaventa tutti l’essere ripreso nell’intimità da un altro. In questi mesi ho fotografato molte persone, dai ritratti, ai matrimoni a persone con patologie non molto simpatiche, se così vogliamo definirle senza dargli un’accezione negativa. In tutti i casi ho notato, anche se non ci voleva uno scienziato a constatarlo, che col passare del tempo, la percezione di sé stessi cambia, anche a distanza di giorni, essendo quasi sempre più negativa, perché vediamo i segni del tempo scorrere sui nostri volti. Di conseguenza pure mio padre, credo, spero non legga, ha iniziato a notare questo, infastidendosi un po’, perché alla fine le fotografie di noi stessi spesso ci fanno da specchio e un po’ tendono a rattristarci perché vediamo come eravamo e cosa avevamo e soprattutto ci mettono in dialogo con noi stessi, ci permettono di osservarci, cosa che di questi tempi frenetici, non è semplice fare.